Jonathan Gorse ha redatto per SoundStage! Ultra un articolo dedicato al leggendario giradischi GyroDec ripercorrendone la storia e seguendo l’evoluzione del marchio inglese Michell Engineering: dalle collaborazioni di John Michell con Stanley Kubrik e il mondo del cinema, alla produzione del primo GyroDec; dal periodico riconoscimento del GyroDec come icona mondiale, ad esempio ritratto dalla testata Time come il giradischi prediletto di Steve Jobs, sino al giorno d’oggi, dove l’azienda Michell Engineering continua a seguire i semplici principi e l’etica stabiliti da John Michell e portati avanti dalla sua famiglia.
“Il primissimo giradischi Michell GyroDec venne spedito al negozio inglese Anglia Audio il 17 Gennaio 1982. Niente di simile era mai stato visto prima: era dotato di una bellezza mozzafiato ma, soprattutto, ha riscritto per sempre le regole su come estrarre il massimo delle informazioni da un disco in vinile.
Prima del GyroDec, i giradischi avevano una base in legno non dissimile dai telai dei grammofoni vintage. John Michell, il creatore del GyroDec, sapeva che le scatole di legno risuonano – per cui sin dal primo momento il GyroDec fu montato su una solida base in acrilico.
I giradischi Michell non seguivano le convenzioni, ma sono sempre stati progettati di modo che la forma seguisse la funzione a un livello senza precedenti. Dopo il GyroDec sono apparsi altri giradischi di altre aziende che devono davvero molto al capolavoro di John Michell sia in termini di ingegneria sia per la scelta dei materiali.
Nel 1982 avere un Michell GyroDec nel proprio salotto era l’equivalente audiofilo di parcheggiare una Lamborghini Countach sotto casa – sbalordendo gli amici e il vicinato.
Anche oggi, a quarant’anni di distanza, il GyroDec è un importante argomento di discussione e simbolo di ingegneria di precisione, un gusto acquisito raffinato ed esigente. Nonostante la costruzione “esotica”, il GyroDec rimane una delle più straordinarie occasioni nell’audio high end. Per circa cinquemila euro di listino è possibile portarsi a casa un GyroDec completo di braccio e testina griffati Michell Engineering: non è solo un affare, è il furto del secolo in un mondo di cavi di potenza da trentamila dollari, testine da ventimila dollari e amplificatori da centomila dollari.”